
"IL GRANDE CINEMA D'IMPEGNO" - Il film di Francesco Rosi si apre con l'immagine dei resti dell'aereo che trasportava Enrico Mattei. La colonna sonora pulsante introduce la disperazione della moglie e il caos delle primissime indagini sul campo. Seguono digressioni temporali che ci conducono, finalmente, ad un Gian Maria Volonté in stato di grazia che presta il volto e l'anima (d'attore, s'intende) all'ingegnere che volle opporsi ai grandi Interessi internazionali.
Il caso Mattei vuole ricostruire in video la vita dell'ingegnere-statista marchigiano attraverso una riproposizione efficace del modello wellesiano di Citizen Kane di indagine giornalistica sulla sua grande figura. Il cittadino Mattei è solo in una battaglia persa già in partenza e Rosi regala uno dei più grandi film di impegno sociale del nostro cinema. Tra le campagne della bassa lombarda e emiliane, e Milano, la cocciutaggine imprenditoriale di Mattei fa gridare al miracolo economico (che ci sarà, sia ben chiaro...) ma che inevitabilmente lo porterà ad una ingloriosa (e purtroppo quasi dimenticata) fine. Un petroliere americano, si sente nell'opera di Francesco Rosi, confessò tranquillamente che non si capacitava "di come nessuno avesse ancora tentato di uccidere Mattei". E' una delle pagine nere della storia nazionale ed è glorificata da un'opera "manifesto" del cinema di impegno, filone tanto in voga negli anni Settanta.
Uno splendido montaggio tiene alta la tensione, non della soluzione del Caso, ma pathos della scoperta degli intrighi di potere e delle imprese manageriali di Mattei. In conclusione di un andirivieni temporale fatto di testimonianze, interviste, flashback, ricordi, indagini e della vita dell'ingengere, torna la pulsante colonna sonora: il suono della paura, del complotto, del caos. E' la caratteristica di un cinema italiano di altissimo livello che non ci resta che rimpiangere (e ammirare).
L'intento di Rosi è chiaro non essere l'individuazione di mandanti ed esecutori di un (probabile) omicidio, ma è la denuncia di intrighi trasparenti e sottaciuti, l'omaggio ad una figura gigantesca della nostra Nazione. Un solo dubbio finale: sarà mai possibile per gli amanti del cinema (specie per coloro venuti dopo gli anni Settanta) scindere la leggendaria figura di Enrico Mattei, "l'italiano potente dopo Giulio Cesare" o "la Giovanna d'arco del ventesimo secolo", dal volto splendido e preoccupato di Gian Maria Volonté...?
Nessun commento:
Posta un commento