lunedì 16 febbraio 2009

80th Academy Awards - Commento alle nomination

Los Angeles. Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills. Alle 5.30 del mattino ora locale, sono state  annunciate le candidature all’evento cinematografico più importante e più atteso dell’anno: gli Oscar, lo show che quest’anno, per la prima volte nella sua longeva storia, rischia di essere cancellato a causa dello sciopero che ormai da novembre ha messo in crisi gli ingranaggi della macchina cinematografica americana. Ma, come si suol dire in questi casi, “the show must go on”. E quindi ecco puntuali come sempre le attesissime candidature. 
I tre film che hanno incassato più nominations (8 per l’esattezza) sono “Micheal Clayton”, “There will be blood” e “No Country for Old Men”. “Michel Clayton” è il lizza per le categori più importanti: miglior attore protagonista (George Clooney), miglior attore non protagonista (Tom Wilkinson), miglior attrice non protagonista (Tilda Swinton), miglior sceneggiatura originale e miglior film. Un film politico e molto critico, che rafforza la tendenza degli Accademy Award a favorire questo tipo di pellicole. 
Per la categoria di miglior attore Clooney è però in buona compagnia: se Daniel Day-Lewis (There Will Be Blood) riconferma tutta la sua bravura in ruoli duri e drammatici e Johnny Depp (Sweeney Todd) ci dimostra come il suo sodalizio con Tim Burton è ormai rodato e capace di grandi cose, una gradita sorpresa ce la riserva Tommy Lee Jones (Nella Valle di Elah), che ritorna alla ribalta dopo tanti anni. Completa la cinquina Viggo Mortensen, che violento e tatuato in “La promessa dell’assassino” ha regalato una egregia prova d’attore. 
Tra le donne spicca Cate Blanchett. Se con la straordinaria interpretazione della regina Elisabetta in “Elizabeth: the Golden Age” si è aggiudicata la candidatura come miglior attrice protagonista, la sua trasformazione in Bob Dylan nel film “I'm not There”, già premiata con un Golden Globe, le ha regalato la candidatura come attrice non protagonista. Un’impresa, quella di ricevere due candidature per due film diversi, riuscita a poche attrici e che suggella la maestosità dell’attrice australiana. Poche le speranze della giovane Ellen Page, che candidata per “Juno” dovrà scontrarsi con altri “pezzi da novanta” come Julie Christie (Away from Her) e Marion Cotillard (La Vie en Rose). 
Per il miglior film e miglior regista, grande delusione per la Mancata nomina di Sean Penn in entrambe le categorie: il suo film “Into the Wild” è il film più snobbato in questa corsa agli Oscar. Neppure la strepitosa interpretazione del suo giovane attore, Emile Hirsch, è riuscita a colpire i rappresentati dell’Academy. In lizza per la miglior regia ci sono invece i fratelli Coen, che ritornano alla ribalta con “No Country for Old Men” candidato anche a miglior film, e “There Will Be Blood” di Paul Thomas Anderson. Escluso dalla corsa alla statuetta come miglior film straniero il film di Giuseppe Tornatore: “La sconosciuta”. A Mantenere alto il nome italiano ci pensano però le candidature di Andrea Jublin per “Il supplente” nella categoria cortometraggi, e di Dario Marianelli e Marco Beltrami per le migliori musiche originali, rispettivamente, in “Espiazione” e “Quel treno per Yuma”. Per il premio più ambito, quello di mglior film dell’anno, oltre ai già citati “No Country for Old Men”, “Micheal Clayton”, e “There will be blood”, in lizza ci sono anche “Espiazione” (film che oltre ad aver vinto un Golden Globe come miglior film drammatico ha letteralmente spopolato ai BAFTA inglesi con ben 14 premi) e la commedia “Juno” che regala un po’ di colore a questa lista fatta di film impegnati e seri. 
Chi vincerà la statuetta? L’appuntamento è fissato per il 24 febbraio, quando al Kodak Theatre di Los Angeles si accenderanno i riflettori sull’ 80 notte degli Oscar.

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