Dei suoi film solo uno può essere definito un capolavoro assoluto, quella Battaglia di Algeri che, con il suo stile semidocumentaristico, viene ancora oggi considerato un modello assoluto di cinema bellico. Non lo sono Ogro, il suo contestato film sul terrorismo, né Queimada, nonostante la presenza carismatica di Marlon Brando. Sul set i due mal si sopportavano, benché si stimassero; ma riuscire a domare la star hollywoodiana era anch’esso un segno della sua caratura di regista.
Sebbene le celebrazioni in suo onore non siano state sperticate, Pontecorvo lascia un ricordo profondo nella memoria degli spettatori e della storia culturale del nostro paese, e la speranza è che le nuove generazioni non dimentichino la sua lezione di coerenza e di indipendenza, di uomo, prima ancora che artista, resistente a tutto e a tutti, tranne che a se stesso.
di Giulio Ragni, 9 novembre 2006.
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