Vi ricordate il musical? Parliamo di un genere artistico davvero particolare, in cui gli attori non devono essere solo attori e i cantanti non solo cantanti: per recitare in un musical bisogna essere artisti a tutto spessore. L'artista deve recitare mentre canta, cantare mentre balla, avere una perfetta coordinazione mente-corpo. Aggiungiamo a queste qualità interpretative la genialità dei testi di Tim Rice e la magia delle musiche di A.L.Webber e ... quello che ne uscirà non potrà essere che un capolavoro.
Vi ricordate alcune delle loro opere? Io ultimanente ho rivisto "Jesus Christ Superstar" e "Joseph and the amazing technicolor dreamcoat", opere totalmente diverse l'una dall'altra ma che nel loro intimo mostrano padri comuni : in ogni nota, ogni parola, ogni setting si palpano la fantasia, i colori (sia dei testi che degli scenari rappresentati) e lo spessore che solo questi due grandi uomini d'arte possono mescolare insieme in un armonia così perfetta. Rice e Webber sono assolutamente versatili, nel caso di J.C. superstar raccontano il dramma della vita di un uomo che, guidato dal Dio padre, và in contro al proprio triste destino, quello di essere ucciso dalla sua stessa gente, tradito dal suo migliore amico, tutto questo perchè la Sua parola possa essere ricordata nei secoli dei secoli. Il musical ci racconta gli ultimi 6 giorni di Gesù passati sulla terra, ce lo racconta in modo abbastanza diverso da come lo racconta la Chiesa. Giuda non è più il cattivo, il diavolo, ma un essere umano il cui destino era stato deciso da Dio esattamente come quello di Gesù Cristo (Jesus : "God Thy will is hard, but you hold every card" -> Gesù "Dio, la tua volontà è dura, ma tu hai in mano tutte le carte del gioco" ; Judas : "God, I'll never ever know why you choose me for your crime, your bloody crime!" -> Giuda : "Dio, io non capirò mai perchè tu abbia scelto me per il tuo crimine, il tuo sanguinoso crimine!) ; così viene vista anche la figura di Ponzio Pilato ( Pilate : "Jesus, why do you not speak when I hold your life in my hands?" Jesus : "You have nothing in your hands, any power you have, comes to you far from beyond. Everything is fixed and you can change it" -> Pilato : "perchè non parli mentre tengo la tua vita nelle mie mani?" Gesù : "Tu non hai nulla nelle tue mani, tutto il potere che hai ti giunge da molto lontano. Tutto è già fissato e tu non puoi cambiarlo"). E questo è solo un assaggio, il musical ha una forza, un phatos che credo sinceramente potrebbe venire apprezzato anche da chi non è appassionato del genere. Esistono due versioni del musical, una del 1975, ambientata in Istraele, di cui sono disponibili anche i sottotitoli in italiano ed una del 2000, molto più moderna, in cui ci sono solo i sottotitoli in inglese. Personalmente preferisco la seconda, ma sono splendide entrambe.
Per quanto riguarda invece "Joseph and tha Amazing Technicolor Dreamcoat", parliamo sempre di un racconto biblico, ma visto in chiave molto leggera, intriso di una tipica comicità inglese, tra l'altro il musical più colorato che io abbia mai visto! Anche qui ci sono degli attori eccellenti. La storia parla di Joseph, figlio prediletto del padre Jacob, il quale ha altri 11 figli e numerose figlie. Il padre regala a Joseph una splendia tunica colorata. Il regalo suscita una tale invidia ed un tale odio da parte degli undici fratelli di Joseph che questo decidono di vendere Joseph, il quale viene legato e mandato in egitto come schiavo. Joseph vive tempi molto duri ma scopre di avere un abilità che lo farà diventare poi il braccio destro del Faraone : egli infatti scopre di essere in grado di interpretare i sogni ed aiuta il faraone a gestire nel migliore dei modi le famose "sette piaghe d'egitto". I fratelli di Joseph, da quando egli è stato cacciato, sono sprofondati nella miseria e decidono di andare in egitto a chiedere aiuto al faraone stesso. Lì si imbattono con Joseph che, prima di farsi riconoscere da loro e perdonarli li mette alla prova per vedere se essi siano cambiati in tutti quegli anni. Così è stato, per cui tutto finisce bene, in un finale pieno di colori ed allegria. Una commedia esilarante, divertente, davvero, davvero magica.
di Claudia Costanza, 21 gennaio 2007.
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