sabato 28 febbraio 2009

ANASTASIA (di Anatole Litvak, 1956)

Anatole Litvak diresse Anastasia nel 1956. Protagonista fu Ingrid Bergman ,da molti anni lontana dal grande cinema americano. L’America aveva messo al bando l’attrice svedese da quando iniziò la love story con Rossellini( famosa è la lettere che gli aveva scritto”Vorrei lavorare con lei ,anche se nella sua lingua so dire solo Ti amo”). Sposata con un dentista,Peter Lindstrom,con una figlia Pia(acronimo di Peter Ingrid Always -Peter Ingrid per sempre-),era diventata la star numero uno con film come ad es. Per chi suona la campana,girato con Gary Cooper,ma fuggì da Hollywood per amore. Da Rossellini ebbe altri 3 figli,Robertino e le gemelle Isotta e Isabella,ma l’America puritana condannò l’attrice. Ma verso la metà degli anni 50 l’idillio finì. In Francia interpretò al fianco di Jean Marais diretta da Jean Renoir Eliana e gli uomini e il film ebbe successo. Da tempo era in progetto un kolossal su Anastasia, la presunta figlia dello zar Nicola,miracolosamente sopravvissuta al massacro da parte dei rivoluzionari rossi nei riguardi della sua famiglia. All’epoca una donna smemorata e vagabonda,miracolosamente salvata dopo un tentativo di suicidio (un tuffo nella Senna) affermava di essere Anastasia. Alcuni esuli russi residenti nella capitale francese la presero sotto la loro protezione,facendo di tutto per farla riconoscere come la vera principessa, anche se spinti da motivi poco nobili,ovvero,se fossero state provate l’origini della donna e la sua sopravvivenza alla strage,sarebbe entrata in possesso di un’ingente eredità,concedendo a loro una grossa parte. La Bergman si rivelò perfetta per la parte con la sua bellezza,il suo fascino e il suo portamento. Ma alla fine la presunta principessa e l’avventuriero portato sullo schermo da Yul Brynner si innamorano e se vanno per sempre,rinunciando a ogni rivendicazione. Nonostante l’happy end zuccheroso e hollywoodiano,il film fu un successo,grazie all’interpretazione della Bergman,premiata con l’Oscar. L’America aveva perdonato la diva.
Giudizio (legenda).
di Sara Memmi.  4 dicembre 2007.

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