domenica 1 marzo 2009

JULES E JIM (di Francois Truffaut, 1962)

"LA POESIA DI TRUFFAUT" - Era il regista che amava le donne. Che le raccontava. Che raccontava l’amore in tutte le sue sfumature:la sua delicatezza, la sua tenerezza, la sua innocenza, ma anche il suo pessimismo, la sua malinconia e la sua apparente libertà. François Truffaut ha raccontato tutto questo nel suo manifesto: “Jules & Jim”, film del 1962 che racconta l‘amore vitale e, allo stesso tempo distruttivo, tra due inseparabili amici, Jules (Henri Serre) e Jim(Oskar Werner) appunto, e Catherine, vera femme fatale, interpretata da una splendida Jeanne Moreau. Una donna che arriva come un turbine nella vita dei due amici, la anima, l’appasiona prima, la sconvolge e la distrugge dopo; Catherine, capace di rapire con la sua innocenza la parte più debole dei due e di detenere le redini del loro rapporto, è l’anello più forte della catena e, allo stesso tempo, quello più debole; sarà infatti lei stessa che inevitabilmente determinerà e segnerà i destini di tutti e tre, dando vita a uno dei triangoli più famosi e celebrati della storia del cinema. Ma la genialità di Truffaut è quella di rappresentre un amore ingiusto e amorale in qualcosa di legittimo, puro ed innocente, proprio come Catherine, incapace di affrontare la vita e trovare un proprio equilibrio senza l’amore di entrambi. Un amore che, però, come sempre nel cinema del regista francese, ha due facce, naturalmente, in contrasto tra loro. Se da una parte, infatti, per Catherine l’amore per i due uomini diventa come qualcosa di essenziale, l’equilibrio e l’essenza della vita, per i due, al contrario, si trasforma nel cosiddetto “amour fou”, l’amore distruttivo e che fiacca le membra, che sconvolge e dilania l’ anima e l’amicizia dei due amici, che, però, non riescono a rinunciare a quella splendida “creatura” tanto ricercata e “maledetta” che illumina e inombra la loro vita. A testimonianza del carattere e dell’essenzialità del loro rapporto Catherine difatti dirà:”Non importa essere felici o tristi, ma esserlo insieme”.
Un film stupendo in cui il rapporto amoroso prende le fattezze di un’ elegia greca che colpisce al cuore ed emoziona attimo dopo attimo, grazie alle prestazioni dei tre protagonisti, ma soprattutto alla poetica regia di un inimitabile regista come François Truffaut, che ha saputo mostrare e raccontare l’amore come non sarà mai più raccontato.
Giudizio  (legenda).  
di Federica Serfilippi, 12 febbraio 2007.

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