giovedì 12 marzo 2009

STORIE SCELLERATE (di Sergio Citti, 1973)

Vergognosamente dimenticato dalla cinefilia ufficiale, un regista come Sergio Citti, scomparso pochi anni fa nell’indifferenza generale, andrebbe assolutamente riscoperto, e un film come questo Storie scellerate rappresenta un ottimo biglietto da visita.Considerato solo come un Pasolini minore – di cui fu collaboratore e assistente alla regia – Citti è in realtà un regista molto più amaro e disincantato dell’autore friuliano, e assai più vicino per umori e prosaicità a quel mondo proletario che affascinava tanto Pasolini, ma da cui era inevitabilmente distante a causa del suo intellettualismo. Raccontate da due attori pasoliniani doc come Ninetto Davoli e Franco Citti, queste Storie scellerate ambientate nella Roma papalina sono un urticante saggio sulla Morte, dove il sesso famelico e abnorme dei protagonisti trova sempre un contrappasso sanguinario e sgradevole – non a caso molti episodi finiscono con la castrazione del protagonista – senza alcun rimando spirituale o religioso: i personaggi cittiani vivono, amano, mangiano, defecano in senso perfettamente laico, a dispetto del beffardo finale che chiude il film.Da riscoprire assieme al più fortunato, commercialmente parlando, Casotto.

Giudizio: ½ (legenda). di Giulio Ragni. 1 dicembre 2008.

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