Ecco il motivo per cui continuamente sono rivalutati gli eventi passati per correggerli in una sorta di ralenti all’incontrario. Questa caratteristica poteva facilmente rappresentare il punto di forza del film perché lo spettatore,così come il lettore di un giallo,in genere è attratto da tutto ciò che fa crollare le iniziali certezza,dando uno stimolo alla continuazione della visione/lettura. Ma di fatto questo “trucco” è ripetuto un numero eccessivo di volte tanto che ad un certo punto del racconto si stenta a seguirne la cronologia degli eventi. Un peccato aver costretto tante apparizioni importanti in ruoli patetici e ristretti,in primis quella di Christopher Walken, ma anche la scelta della stessa Keira risulta sbagliata,decisamente monoespressiva e inadatta al ruolo della bad-girl.
L’epilogo poi è fin troppo scontato e probabilmente assai lontano dalla realtà degli eventi della vera storia. Diciamo piuttosto che Tony Scott si è divertito a farcirla con fette di diversi generi cinematografici che vanno dall’ horror all’action-movie,passando attraverso l’erotico e il drammatico,il tutto cosparso da una colonna sonora onnipresente. Come la stessa Domino/Keira afferma nel finale:
“Se ora vi chiedete che cosa del mio racconto è vero e che cosa no,lasciate perdere.Non ve lo dirò mai!”
Giudizio:
di Pamela Garbin. 2 Ottobre 2007.

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