sabato 18 aprile 2009

FLIGHTPLAN (di Robert Schwentke, 2005)

"MACCHINOSO" - Dopo l'11 settembre, l'argomento del volo in aereo è diventato indubbiamente scottante e ricco di spunti drammatici. Anche "Flightplan" con la brava J.Foster, prova a trattare questo tema.
Berlino. Kyle (Foster) è una madre che da poco ha perso il marito, morto in seguito a una caduta. Dopo il decesso, Kyle vuole dare al marito una sepoltura in terra americana, dove egli è originario; ma durante il volo per gli states sua figlia di 6 anni scompare misteriosamente, comincerà allora una difficile ricerca. Ben presto si scopre che il nome della bambina non è registrato e a bordo nessuno sembra credere alla donna. "Flightplan" così come molti thriller degli ultimi anni, si presenta come un film interessante, con un prologo, non eccezionale ma di sicuro impatto.
Purtroppo però il vincolo forzato dell'aereo, comincia a farsi sentire anche sulle vicende che restano tutto sommato piatte e prive di momenti alti. Inoltre non è presente neanche quella sensazione claustrofobica che certamente la contestualizzazione poteva portare. Un tema importante trattato dal film è il razzismo che provano i passeggeri nei confronti di due passeggeri a bordo. Purtoppo però anche questo argomento è trattato in maniera superficiale e in alcun modo interessante. Il grande difetto del film, è l'eccessiva macchinosità nella spiegazione del mistero, un difetto che rende le vicende inverosimili e poco credibili. Tutto sommato comunque il film riesce a coinvolgere e può inserirsi in quel filone di thriller di qualità media che Holliwood sforna con una certa continuità.   
(
di Salvatore Scarpato, 19 novembre 2005.

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