
"LIBERAL" - Era dai tempi di Tutti gli uomini del Presidente che il cinema americano non affrontava in maniera così diretta il tema del giornalismo responsabile: Goodnight and good luck, seconda prova registica di George Clooney, si candida sin da ora ad essere uno dei film più importanti dell’anno. All’ultima Mostra di Venezia ha incantato tutti con il suo stile sobrio ed asciutto, l’impegno civile di chiara impronta liberal, le interpretazioni magistrali di tutto il cast. Attraverso la storia del giornalista Edward Murrow – un grandissimo David Strathairn – che per primo denunciò gli abusi del senatore McCarthy, Clooney ci regala un film prezioso ma anche raro, perché in netta controtendenza rispetto a molte pellicole usa e getta dei nostri tempi. Un film che dalla durata (appena 90 minuti), alla colonna sonora jazzata, alla fotografia in bianco e nero, sembra già un classico, fuori dal tempo e dalle mode. E quella che nel finale superficialmente sembra essere la solita denuncia della tv cattiva maestra, in realtà è proprio un inno alla televisione come strumento di libertà e democrazia, quando ben utilizzato: come a dire, la colpa non è del mezzo in sé, ma di chi la fa (male). In definitiva, un film che dovrebbero vedere tutti, specialmente i nostri giornalisti che da tempo hanno dimenticato cosa significhi avere la responsabilità di informare e formare l’opinione pubblica.
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di Giulio Ragni, 22 ottobre 2005.
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