domenica 19 aprile 2009

MATCH POINT (di Woody Allen, 2005)

"INGRANAGGI PERFETTI" - Woody Allen trasferisce il suo cinema da New York a Londra e passa dalla brillante commedia a un perfetto noir. Una direzione attenta ai particolari rende il film sempre vivo, mai banale e scontato. La storia di un giovane ex-tennista (Chris) che si rimette in gioco dando lezione di tennis ai ricchi inglesi; il suo nuovo allievo è un giovane di buonissima famiglia (Tom), con il quale presto legherà. Entra nella sua famiglia e conosce la sorella (Chloe) che sposerà senza passione, passione che ritrova personificata in pieno dalla cognata Nola. Ben presto Chris e Nola si ritrovano arroventati in una passione che non si può sapere dove li porterà. Nola rompe con Chris perché lui ha un'altra ma anche perché già si può vedere che la bionda americana è l'unica vera perdente di questo film. Non viene mai accettata dalla (possibile) suocera e quindi per forza di cose è destinata a non arrivare, come non a caso non arriverà mainella sua carriera di attrice. Chris si ritrova diviso tra una moglie che desidera un figlio da lui, ma con la quale lui non riesce più ad andare a letto con passione e una ragazza che gli incarna la passione più trasgressiva e incontrollabile ma alla quale non riesce (e non vuole) a dare garanzie per il futuro. Qui si innesta il noir, il drammatico, il vero punto di rottura inatteso del film sottolineato da cupe arie liriche. Chris non riesce a lasciare quell'agiata e sicura vita che vede riflessa negli occhi della moglie e allora di nascosto si arma di un fucile da caccia del futuro-suocero e va a casa di Nola. Non svelo gli avvenimenti del finale per non rovinarlo a chi volesse vedere questo meccanismo dagli ingranaggi perfetti. La scena d'apertura teorizza sulla fortuna che può o non può assisterti nei momenti decisivi della vita, come quella che può far cadere la pallina da tennis che sbatte contro la rete da una parte o dall'altra del campo. E' la fortuna a determinare spesso i destini degli esseri umani, questo è il messaggio che Allen inserisce in suo questo riuscitissimo film londinese. Ottime a mio parere le intrepretazioni di Jonathan Rhys-Meyers (Chris) e della lanciatissima Scarlett Johansson (Nola).    
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di Matteo Bursi, 16 gennaio 2006.

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"ASCIUTTO E RIUSCITO" - "Match Point" di Woody Allen è un film asciutto e spietato, il cui scopo è analizzare le negatività non solo della società ma anche dell'uomo. Parla di successo e di ipocrisia, di destino e di falsità. Molto interessante la metafora tennistica: una pallina che rimbalza sul nastro della rete può ritornare indietro o finire nel campo avversario, è solo questione di fortuna, la stessa fortuna che condiziona fortemente la vita umana (un altro argomento fondamentale trattato dalla pellicola). In prima analisi il film può essere diviso in due parti: la prima in cui è raccontata l'ascesa sociale del protagonista (J. Rhys-Meyers) e la sua doppia vita è un pò troppo dilungata e quasi ripetitiva, la seconda parte è al contrario inattesa e davvero bella. La regia di Allen non da spazio a estetismi inutili, essa è anzi asciutta, fredda, come sottolinea le assenza quasi totale della colonna sonora (ad eccezione di alcuni pezzi di musica lirica). Ottime le interpretazioni su cui spicca la sempre più brava Scarlett Johansson. E' un film pessimista, che ha indubbiamente il grande pregio di far riflettere, nonostante abbia l'apparenza di una storia banale. Tuttavia questo atteggiamento negativo non sempre è ben giustificato e tralaltro risulta un pò ridondante. In definitiva comunque "Match Point" è un film riuscito che trova la sua forza nell' indiscutibile attualità e verità dei suoi temi.   
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di Salvatore Scarpato, 18 gennaio 2006.

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"BUON WOODY senza WOODY" - Woody Allen senza Woody Allen. Tra Dostoevsky e Hitchcock 'rimbalza' il Match Point. Sceneggiatura fine come la Royal Opera House e il Tate Modern,ritmo costante e una tensione che cresce nella giusta combinazione tra ambiente e narrazione,il migliore Woody Allen senza Woody Allen. Una lotta di classe esistenziale supportata da recitazioni senza sbaffatura,colonna sonora operistica da La Traviata a Il Rigoletto,dialoghi sicuramente da gustare nella versione originale. Come la pallina da tennis in bilico sopra la rete,sprofondiamo sui versanti del campo tra giudizi morali e sensi di colpa. Assolutamente da vedere.
di Alessio Novarelli, 21 gennaio 2006.

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