mercoledì 28 gennaio 2009

Depp e Johansson. Divi dell'era globalizzata.

Il cinema ha bisogno di stelle, ne necessità e quando non le ha ne crea a tavolino e le impone. Il divismo è Hollywood ma non è solo a Hollywood. E' comparso nell'Italia tra le due guerre per poi tornare con grande spinta nell'Europa degli anni Cinquanta.
Il pubblico cinematografico ha bisogno di stelle, le vuole per riconoscervisi, le vuole per ammirarle e per sognarle. Le stelle sono in grado di trascinare film a successi clamorosi, specie in un epoca in cui la faccia, l'immagine, il marchio da esportare è fondamentale per la vendita di un buon prodotto, nel nostro caso il prodotto cinema. Le stelle però, una volta lanciate nel firmamento dei divi, non sempre restano alte a brillare nel cielo, a volte decadono, scompaiono. Le grandi stelle nascono e svaniscono di tanto in tanto. Questo sembra essere un periodo in cui due grandi stelle sono tornate a brillare alte nel cielo cinematografico. Johnny Depp è il divo del momento. Poi viene Scarlett Johansson.
Johnny Depp è il più volubile attore degli ultimi anni. Il (triplo) pirata rock Jack Sparrow lo ha consacrato definitivamente come assoluta star del cinema presente. Ci sono molti registi innamorati del suo talento e del suo affascinante sguardo comunicatore. Tim Burton su tutti lo ha eletto a suo alter ego davanti alla macchina da presa, creando a sua immagine e somiglianza il protagonista del suo ritorno alla stop motion (La Sposa Cadavere) e mettendolo al centro della sua visionaria fabbrica di cioccolato. Un progenitore del pirata-divo lo si può ritrovare nel Johnny Depp, ancora in cerca della definitiva consacrazione, nomade fluviale di Chocolat alla conquista di Juliette Binoche. 
Scarlett Johansson è la nuova diva che viene dal passato. Bionda platino e forme sinuose come Lana Turner e, perché no, Marilyn Monroe. Scarlett ha vent'anni in meno e sembra già cinematograficamente matura, ha convinto la critica di non essere una starletta da prima pagina e ora è musa di un mostro sacro come Woody Allen e riesce ad attirare il pubblico quanto riescono star molto più famose e meno talentuose della giovane diva bionda. E' proprio con Allen, più che nelle sue già ottime performance nella Ragazza con l'orecchino di perla e Una canzone per Bobby Long, che la bionda newyorchese doc ha avuto il suo definitivo lancio nell'olimpo delle star. E oggi Scarlett riesce a brillare (forse) come il grande divo Johnny. Divi dell'epoca globalizzata.
di Matteo Bursi, 29 settembre 2006

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