
Si chiama Ted Browning l’autore di questo capolavoro, a detta di molti l’apice della sua genialità. Il film è datato 1932 ma questo non deve spaventare, visto che è uno dei bianco e nero che più sia riuscito ad incantarmi con la sua intensità (soli 60 Minuti) e la sua crudezza (la maggior parte degli attori disabili e mutilati sono reali). Negli anni ’30 se non eri “normale” o finivi internato in qualche manicomio oppure, se eri fortunato, potevi lavorare in un circo come capita ai Freaks del film che, pur nella loro triste sorte, si trovano a stare insieme in un mondo dove in fondo si sentono un po’ meno “diversi”. Nel circo purtroppo lavorano anche altre persone ed alcune di queste non concedono loro di avere nemmeno un po’ di umanità (nel senso letterale del termine), deridendoli e non curandosi minimamente dei loro sentimenti. Su questo sfondo inizia la storia..... Vedendo il film viene realmente da chiedersi chi sia normale, chi no e soprattutto in che senso. Chi è normale alla fine? Chi è migliore? Nel film vediamo “mostri” di animo nobile fino all’esagerazione (Frieda) e “mostri” egoisti, noncuranti dei sentimenti altrui (Hans), uomini sensibili (Phroso) e malvagi (Hercules e Cleopatra). Dentro di noi, a prescindere da cosa mostri il nostro guscio, siamo buoni o siamo cattivi, sinceri o meschini, a prescindere da come siamo fuori, l’anima si distacca totalmente da quello che il fisico mostra. Così nel film, dove normali e Freaks convivono con questi ultimi che fanno parte integrante di quel gruppo sociale, non si nota più tutta quella mostruosità che balzerebbe all’occhio in un altro contesto : non fanno più impressione i mostri, ma di tutti i personaggi viene solo da chiedersi cosa pensino, come agiranno e se la giustizia morale alla fine trionferà.
Giudizio:



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legenda)
di Claudia Costanza, 3 Dicembre 2006.
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