mercoledì 28 gennaio 2009

Sidney Pollack.

E’stato un regista che ha difeso e rinnovato la tradizione della grande Hollywood. Quando,nel 1969,Dennis Hopper realizza Easy rider,S.Pollack gira “Ardenne 44,un inferno”:questa coincidenza riesce a inquadrare l’arte di Pollack,che si serve di forme tradizionali per esprimere la propria visione del mondo,che è una percezione del tempo. Nato nel 1934,fa le sue prime regie in tv,ad esempio il Dr. Kildare . Nelle mani del regista,una situazione convenzionale come Ardenne,con un castello attaccato dai tedeschi e difeso da un manipolo di soldati,diviene un’allegoria dell’uomo che cerca di opporsi alla storia,consapevole che ne rimarrà sopraffatto,ma,ciò nonostante,porta a termine la missione .La storia che gli piace è quella del cinema è si dedica a vari generi:”Corvo rosso non avrai il mio scalpo”(1972) è un western,”Come eravamo”
(1973) un dramma sentimentale,”I 3 giorni del condor”un giallo spionistico. Tutti debitori della grande Hollywood,che il regista rispetta e rende moderna . Gli indiani di Corvo Rosso non sono più nemici da abbattere,ma rimangono spietati:Jeremiah Johnson non è ossessionato dal razzismo,ma è determinato nel combatterli. Indimenticabile è la parentesi sentimentale de “I 3 giorni del condor”,breve e con l’alternanza di inquadrature sui volti dei due amanti,sulle loro mani e sulle tristi foto autunnali appese alla parete. E’stato anche attore:per W.Allen in “Mariti e mogli”(1992) e R.Altman “I protagonisti”(1992),R.Zemeckis”La morte ti fa bella”(1992),S.Kubrick per “Eyes wide shut”(1999) e l’ultima apparizione è in “Michael Clayton”(2007). Il suo più grande è “La mia Africa”(1985),che ha vinto 7 Oscar:film,regia,musica, scenografia,sceneggiatura,suono,fotografia e da ricordare è pure”Tootsie”(1982).
di Sara Memmi. 27 maggio 2008.

Nessun commento:

Posta un commento