mercoledì 28 gennaio 2009

Una diva per Fellini: Magali Noel.

Nata a Smirne (Turchia) nel 1932,Magali Giuffrai,in arte Magali Noel,divenne famosa grazie al film Rififi,di Jules Dassin(primo film del regista americano,costretto dalla caccia alle streghe a emigrare in Europa),nel quale interpretava il ruolo del cantante di night che fa perdere la testa al Milanese (Marsigliese nell’edizione italiana) ,esperto di casseforti interpretato con lo pseudonimo di Perlo Vita,dallo stesso regista.
Nell’esecuzione del motivo Le rififi (il colpo) la sensuale Magali conquistò il favore del pubblico. Dopo aver interpretato molti film in Francia (Le grandi manovre,Eliana e gli uomini,E’ arrivata la parigina)venne scoperta dal cinema italiano:il primo a volerla fu Federico Fellini,che le assegnò un ruolo importante nella Dolce vita (1960):è una ragazza di spettacolo dal cuore buono,capace di intenerirsi per le vicende dei suoi amici. Interpretò altri film nel nostro paese:La ragazza in vetrina di Luciano Emmer, Noi siamo due evasi,con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello,Gastone,al fianco di Alberto Sordi e Totò e Cleopatra,con Totò. In Francia fece:Boulevard di Julien Duvivier,al fianco di Jean-Pierre Leaud;Caccia all’uomo,di Maurice Cloche,al fianco di Pierre Mondy; Z-L’orgia del potere di Constantin Costa-Gavras,al fianco di Yves Montand e Jean-Louis Trintignant. Ma chi la valorizzò di più fu il nostro Fellini,che dopo averla voluta nuovamente in Otto e mezzo Fellini Satyricon,ne fece il personaggio femminile più affascinante diAmarcord:vedendola come il simbolo del fascino femminile italiano - una donna bella dal carattere dolce e dalle aspirazioni piccolo borghesi(“Quello che veramente voglio è un marito normale,una famiglia e la sicurezza degli affetti. Anche fare l’amore,naturalmente,ma non è quella la cosa più importante.”) Fellini creò il prototipo della donna italiana del periodo tra le 2 guerre. Come non dimenticare la scena in cui la”Gradisca” viene invitata nella suite del principe ,al Grand Hotel,perché gli tenga compagnia e,dopo essersi infilata nel letto, sorride all’affascinante nobiluomo dicendogli”Gradisca” - da qui il nomignolo-. Alla fine sceglierà come marito un carabiniere,con cui realizzerà il sogno di una vita. Al fianco di Gian Maria Volontè interpretò,diretta da Claude Goretta,La morte di Mario Riccidrammatico atto d’accusa contro lo sfruttamento degli immigrati da parte delle grandi multinazionali con il tacito consenso delle autorità. Da qualche anno la bella attrice è tornata a lavorare in Francia,dove alterna film e impegni teatrali.
di Sara Memmi. 18 febbraio 2008.

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