
Un regista l’ha definita l’unica attrice ad essere capace di piangere a comando. Ma Meryl è anche l’unica diva di Hollywood ad essere capace di passare da personaggi tragici a personaggi comici così facilmente e soprattutto l’unica ad essersi aggiudicata 18 nominations - tra Golden Globes e Oscar - e aver vinto quattro statuette. Nata il 22 giugno del 1949 a Summit, nel New Jersey, Mary Louise Streep cresce sul ritmo delle canzoni che la madre si diletta a cantare e a suonare. Grazie alle lezioni di canto della donna Meryl acquisisce una bella voce da soprano e sviluppa un amore verso il canto che l’accompagnerà per tutta la carriera. La passione per la recitazione nasce invece durante gli anni del liceo e Meryl capisce che se vuole diventare veramente un’attrice deve impegnarsi e fare le cose sul serio. Cosí, si iscrive a Yale e inizia a frequentare l’Actor Studio di New York. Grazie alla sua passione, dedizione e sorprendenti doti teatrali, finalmente Meryl viene notata. È il 1977 quando il registra Fred Zinneman rimane folgorato dall’interpretazione della giovane donna e decide di scritturarla per il suo lungometraggio “Giulia”. È l’inizio della leggenda. Da lì a pochi mesi, Meryl recita nel film che le regala la prima candidatura all’Oscar: “Il Cacciatore” a fianco di Robert De Niro. Nel 1979, interpretando una donna straziata e tormentata in “Kramer contro Kramer”, vince la sua prima statuetta come “miglior attrice non protagonista”. Il 1983 le regala il secondo Oscar, questa volta come “miglior attrice protagonista” per la sua struggente interpretazione di una prigioniera polacca sfuggita al campo di concentramento in “La Scelta di Sophie”. Dello stesso anno è “Silkwood”, un film politicizzante che le regala un’altra nomination all’Oscar. Dopo alcuni anni in sordina, a riportare Meryl all’Oscar ci pensa “La voce dell’amore” che le regala la sua undicesima nomination. Con il film “La musica del cuore”, altra performance premiata da un Oscar, Meryl ritorna alla sua prima passione: la musica. Il nuovo millennio vede la diva lavorare come attrice e produttrice per “Il ladro di orchidee” (Golden Globe come “miglior attrice protagonista”) e come coprotagonista nell’acclamato ‘The Hours”. Gli anni passano, ma la sua bravura e i riconoscimenti sembrano non tramontare mai. Nel 2004 l’attrice riceve il prestigioso “Life Achievement Award” al Kodak Theatre di Los Angeles. Meryl convince pure negli abiti di Miranda Priesly nel “Diavolo veste Prada”: il suo sguardo di ghiaccio le vale un Golden Globe e una nuova candidatura. Il 2007 è tutto all’insegna della politica con i film “Leoni per Agnelli” e “Rendition”. Numerose sono poi le pellicole in uscita nel 2008: ad aprile esce “Evening”; ad ottobre è attesissima nel musical “Mamma mia”; in “Dirty Tricks” Meryl si catapulterà nello scandalo del Watergate, e infine in “Doubt” avrà a che fare con un un prete accusato di abuso sessuale. Un calendario davvero fitto e prestigioso per una delle attrici più influenti, espressive e sensazionali della storia del cinema americano.
di Isabella Agostinelli, Febbraio 2008.
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