domenica 19 aprile 2009

AS YOU LIKE IT (di Kenneth Branagh, 2006)

Kenneth Branagh, uno dei maggiori cantori cinematografici di Shakespeare e sempre convinto dell'attualità del Bardo, adatta affronta la prova con la consueta professionalità ma cerca di essere originale a tutti i costi, decidendo di abbandonare l'Inghilterra per ambientare il tutto nel Giappone di fine Ottocento. Poteva essere un'idea (la vita come teatro e rappresentazione), supportata del resto dal notevole lavoro svolto sui costumi e sulle scenografie (che sembrano imitare lo spazio scenico), senonché resta purtroppo la sensazione di trovarsi di fronte all'ennesimo prodotto pensato e realizzato per arruffianarsi l'MTV generation: assoldata come protagonista una delle attrici più in del momento, ovvero Bryce Dallas Howard (che pure dimostra la sua bravura), e fatto diventare di colore l'innamorato Orlando, Branagh fa piombare i personaggi in mezzo ad attacchi ninja comandati da un duca-samurai che sembra Darth Vader, combattimenti di sumo, giardini zen e geishe (per non parlare della reazione che suscita il sentire una contadina giapponese riconoscere la grandezza di Marlowe). Il problema è che dopo mezz'ora, tra movimenti circolari fin troppo facili e inutili esercizi calligrafici, Branagh ci riporta, senza volerlo e dimenticando la contestualizzazione iniziale, nella foresta inglese, limitandosi a ricordarci, con qualche fugace inquadratura, che siamo in Giappone. L'impostazione è tipicamente teatrale, la vicenda si lascia tranquillamente guardare fino all'apprezzabile epilogo metacinematografico, ma il ritmo rimane basso e il film non decolla, venendo fortunatamente salvato dagli interventi di indispensabili personaggi di contorno, come il solitario filosofo Jaques (un tormentato Kevin Kline) e l'esilarante giullare di corte (un Alfred Molina che è un misto di incontinenza verbale e slapstick comedy).

Paolo Nardi, 16 novembre 2006.

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