sabato 18 aprile 2009

CHICKEN LITTLE (di Mark Didnal, 2005)

"SENZA PRETESE" - Dopo il mediocre "Mucche alla riscossa", anche la Disney ha detto addio alla tecnica 2D e il battesimo della terza dimensione arriva con "Chicken Little". Vittima di uno sfortunato incidente, Chicken Little, un piccolo pulcino, crede che il cielo stia cadendo; preso per matto dall'intera comunità animalesca, Chicken si ritrova abbandonato soprattutto dalla fiducia del padre. Qualche tempo dopo però il pulcino si prenderà una bella rivincita. Questo film conferma il momento no della Disney che negli ultimi anni sembra davvero in crisi se si eccettua il divertente ed interessante "Le follie dell'imperatore". Questo è infatti un film modaiolo che non da alcuna importanza all'intelligenza dello spettatore (anche quella di un bambino a cui è evidentemente indirizzata la pellicola), cercando invece di ammaliarlo con citazioni o autocitazioni e con canzoni celebri ed orecchiabili. E' un film soprattutto senza profondità e senza pretese se non l'incasso. Sono lontani i tempi dei grandi film Disney come "La bella e la bestia" o "La Sirenetta", o i classici del passato, che stimolavano molto di più l'intelletto anche di un bambino. Anche la morale che ovviamente ci aspettiamo tutti della casa Disney è abbozzata superficialmente. Le scene sono montate freneticamente come se il regista avesse voluto girare un video-clip di 90 minuti piuttosto che un film (aspetto sottolineato anche dalla sovrabbondanza di musiche). Mancano i dialoghi, manca l'emozione e manca la fantasia; tutte qualità che i film Disney avevano. Siamo lontani anni-luce dalla qualità dei film Pixar e tutto sommato anche i cartoni Dreamworks gli sono superiori.   
()
di Salvatore Scarpato, 8 dicembre 2005.

Nessun commento:

Posta un commento