giovedì 16 aprile 2009

EDWARD MANI DI FORBICE (di Tim Burton, 1990)

"Edward mani di forbice" è il film che ha rivelato definitivamente Tim Burton al mondo cinematografico; dando inizio alla collaborazione con Johnny Depp che si ripeterà più volte nel corso della sua carriera. In questa pellicola il regista californiano ha messo in mostra tutte quelle caratteristiche che lo rendono ancora oggi unico e inconfondibile. Mescolando saggiamente il fantasy con la realtà, è riuscito a trattare temi universali quali l'alienazione e la diversità in maniera innovativa e originale; originale è ad esempio il fatto che la vicenda sia raccontata come una fiaba dove poco chiari sono i confini fra vero e falso. Molto forti sono le influenze gotiche e dark che caratterizzano anche tutti i suoi lavori precedenti e successivi. Nelle difficoltà nel compiere le azioni più banali, il protagonista Edward (un uomo nato come indica il titolo con forbici al posto delle mani) si dimostra molto più umano e sensibile anche della gente "normale", rappresentata negativamente dalle donne pettegole e superficiali che abitano il paese. Evidente è la forte ispirazione che il telefilm di successo "Desperate Housewives" a tratto da questa rappresentazione femminile e cittadina, seppur rivisitata e corretta. Non stupisce dunque che il compositore del film, Danny Elfman, sia lo stesso che a composto la sigla della serie tv. Al contrario degli "altri", la famiglia che accoglie Edward manifesta doti positive riuscendo non solo a far inserire l'uomo nella comunità ma soprattutto a valorizzare le sue innate doti artistiche, riuscendo a scorgere qualcosa sotto la superficie. Ciò che è diverso, e per questo considerato negativo da tutti, diventa vanto e addirittura fonte di invidia. L'innamoramento di Kim (Winona Ryder) per Edward è l'emblema più evidente della bontà della famiglia. Ma è nella parte finale che emerge lo spirito più dark di Tim Burton, con il protagonista che nel tentativo di non sbagliare, pressato dall'invidia e dalla meschinità della gente, non riesce più a controllare le sue mani-forbici ed è costretto a tornare alla vita solitaria dalla quale proveniva. Evidente il messaggio negativo che ne deriva: il diverso non potrà mai essere completamente accettato e per quanto possa distinguersi in positivo, sarà sempre osteggiato al più piccolo errore e alla minima incertezza. Oggi Burton che nel frattempo a realizzato film splendidi quali "Big Fish" e "La fabbrica di cioccolato", mostra ancora quelle caratteristiche presenti fortemente in "Edward mani di forbice".
di Salvatore Scarpato, 3 maggio 2006.

1 commento:

  1. Tim Barton è veramente suggestivo, attendo con ansia Alice nel Paese delle meraviglie! Complimenti per il Blog, è bello poter parlare di cinema!!!!!

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