"IL GIORNO PIU' LUNGO..." - Benedetto il giorno in cui Spike Lee ha conosciuto questa storia e ha deciso di raccontarcela modificandola per noi, adattandola a quello che il 2001 ci ha lasciato, la nuova New York.
E benedetto il giorno in cui, scegliendo il suo meraviglioso cast, ci ha fatto conoscere Monty grazie alla faccia da bravo ragazzo di Edward Norton. Monty e le sue ultime 24 ore di libertà, Monty e i suoi rimpianti, perché quando la 25a ora scatterà Monty non sarà più padrone della sua vita. Sarà nella cella che lo accoglierà per i prossimi sette anni, perché Monty è uno spacciatore e qualcuno lo ha incastrato, forse uno dei suoi, o forse proprio la sua bella fidanzata (R.Dawson) che ama, ma della quale non sa più fidarsi.
Ha un ultimo giorno per salutare suo padre (B.Cox) che farebbe di tutto per lui, anche aiutarlo a scappare in un ipotetico happy-end e i suoi amici, gli unici due amici che abbia mai avuto(P. Seymour Hoffman e B. Pepper) che lo biasimano sì, ma non potrebbero mai abbandonarlo.
Nemmeno alla fine quando Monty chiede a Francis (Pepper) quell’ultimo favore così difficile da accettare. Vuole una faccia massacrata, perché ha paura ad entrare lì dentro con la sua così pulita. In quei pugni ci sono la rabbia e la disperazione di Monty per non essere riuscito a dire basta nel momento giusto , la paura per quel futuro che non conosce, ma soprattutto il senso di colpa di Francis che nonostante il grande legame tra loro sa di non aver fatto nulla per impedire che tutto ciò continuasse.
Questa è la scena memorabile del film: un cane legato a una panchina e tre amici che condividono un patto di sangue e lacrime. Una storia semplice raccontata con maestria, recitata con spessore.
Giudizio: 

½ (legenda).



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