giovedì 16 aprile 2009

LE ONDE DEL DESTINO (di Lars von Trier, 1996)

Bess McNill parla con Dio, parla con Lui ad alta voce e Lui ad alta voce risponde. I toni che Dio usa sono quelli della voce di Bess, che nelle sue preghiere recita entrambe le parti, chiede consigli con atteggiamento timoroso e ottiene risposte dure, perentorie, molto precise riguardo a ciò che deve fare. Bess ringrazia Dio per averle concesso l'amore e Lui la mette alla prova portando questo amore lontano dai suoi occhi, cosa che la farà uscire di senno a tal punto da desiderare ogni giorno di riaverlo accanto. Così Dio riporta l'amore ai suoi occhi ma glielo rende malato, paralizzato, distrutto interiormente, così che lei possa capire quanto è stata egoista nel suo infantile desiderio. Bess deve redimersi, deve soffrire per porre rimedio al suo errore, per salvare il suo amore che, giorno dopo giorno, si sfalda davanti a lei. Compierà attii terribili, stravolgerà i comandamenti per ottenere la salvezza di colui che ama.
Agirà in modo talmente estremo da rendersi conto, alla fine, di aver sacrificato tutto. Negli ultimi istanti verrà anche presa dal dubbio che tutto ciò che ha fatto non servirà affatto a riportare la gioia di vivere nel cuore del suo Yan. Lars Von Trier ha voluto raccontare un dramma, ma non è abbastanza, ha voluto far vivere un dramma : è impossibile infatti non immedesimarsi, uno ad uno, in tutti i personaggi del suo racconto, trovando in tutti la gioia di vivere, nello stesso tempo il dramma di vivere, trovando, in poche parole, noi stessi. La storia passa quasi in secondo piano, è l'umanità di questo film a renderlo grande, intenso e toccante. Bess compie il suo cammino guidata da una presenza più grande che la porta al sacrificio, alla sofferenza estrema, nonostante questo però ella continua sempre a correre verso la sua verità, la sua giustizia, il suo destino, di cui mai, nemmeno per un momento, avrà paura.
Giudizio½  (legenda).  
di Claudia Costanza, 3 febbraio 2007.    

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