Nostos, l'Ulisse piavoliano, vaga per terra e (soprattutto) mare per fare infine ritorno a casa. Le parole all'interno del film si possono contare sulle dita di una mano; in scena, difatti, vi è il silenzio. Poche parole, dicevo, che sarebbe più corretto definire urla, grida, lamenti, e tutte in lingua greca arcaica.
La difficoltà nel comprendere il messaggio di Piavoli è, in Nostos, oggettivamente notevole. Molto più semplice e immediato, come sempre, è lasciarsi trasportare dai colori e dalle immagini create dall'autore bresciano. Il blu è il colore dominante, dopo l'azzurro del suo primo film. Citando Morando Morandini: Un poema sul mare, dopo il poema sulla Terra (Il Pianeta azzurro).
Meravigliosa e incantevole la sovrapposizione della luna a Nostos che nuota nel mare e, grazie a questo riuscitissimo effetto fotografico, entra nello splendore della luce lunare.
Giudizio:
di Matteo Bursi. 24 novembre 2007.

Nessun commento:
Posta un commento